a cura di Valentina Albertini, Psicologa, Psicoterapeuta e Didatta
Guardando Shameless con occhiali sistemici
(Attenzione spoiler)
Cosa
significhi "Famiglia multiproblenatica" si intuisce, e nella
complessità del mondo attuale a moltissimi di noi sarà capitato almeno
una volta di avere in carico un sistema familiare con varie
complessità.
Nella teoria sistemico Relazionale,
le famiglie multiproblematiche sono quelle nelle quali più di un
componente presenta problemi di tipo psicologico, fisico e sociale. Le
famiglie multiproblematiche sono al centro di una complicata
costellazione di servizi, sociali e socio sanitari, spesso non in
comunicazione fra loro, che mettono in atto interventi spezzettati,
riproponendo nel sistema curante tutte le scissioni e i conflitti
presenti nel sistema famiglia.
Sono
nuclei che hanno problemi in diversi contesti: difficoltà lavorative ed
economiche, situazioni abitative inadeguate e precarie, problemi di
salute, problemi scolastici, problemi di dipendenza e con la legge,
diffidenza ma allo stesso tempo rapporto di dipendenza dai servizi.
I membri hanno una comunicazione difficile, caratterizzata dal caos e dal l'ambiguità.
Fra
le serie TV di ultima generazione, non credo ce ne sia una migliore di
Shameless per descrivere il funzionamento di una famiglia
multiproblematica.
È
indubbiamente una delle mie serie preferite: graffiante, caustica,
spesso scorretta, capace di raccontare la disperazione, ma anche la
speranza e la voglia di farcela.
Racconta
la storia della famiglia Gallagher, padre alcolista, madre abbandonica
bipolare, e 6 figli. Una famiglia che vive sempre sulla soglia della
povertà (e spesso la supera), dove fin da piccoli si lavora (più o meno
legalmente) per contribuire a pagare spesa e bollette, dove non ci sono
confini né spazi propri. Praticamente è come guardare i Simpson, ma con
tanti figli e senza entrate.
Un
sistemico fa la diagnosi già dalla sigla: telecamera fissa sull'unico
bagno della famiglia, a porta rigorosamente aperta, dove si avvicendano
tutti i protagonisti principali e nessuno riesce a trovare un attimo di
privacy per i propri bisogni, mentre in sottofondo la canzone degli The
High Strung recita ironicamente "Think of all the luck you got".
Nei
sobborghi operai della South Side di Chicago, il confine della legalità
e della giustizia è sottile: la parola d'Ordine è sopravvivere, giorno
dopo giorno. Si spaccia fin da ragazzini, si va in riformatorio, ma poi
si sogna un po' di compensazione paterna arruolandosi nei marines,
oppure cercando di costruirsi una propria famiglia che funzioni.
I
genitori bevono, o se ne vanno, adultizzando i figli maggiori che si
prendono cura dei fratelli. E tutti oscillano fra comportamenti
psicopatici e la disperata ricerca di figure affettive stabili.
Siamo
in America, e questo si nota subito: la sanità è un lusso, i servizi
sono distanti, la scuola è un altro sistema da fregare il più possibile.
I medici sono figure che spaventano perché presentano il conto, si
intravedono pochi e stanchi assistenti sociali, gli insegnanti se ne
fregano, ed in oltre cento puntate psicologi non pervenuti (neanche
mezzo economico counselor, a dire il vero).
Una
riflessione in più per noi, che sappiamo che essere multiproblematici
in un contesto con un welfare solido non è la stessa cosa che essere
multiproblematici potendo chiedere aiuto solo al MadicAid.
Il trigenerazionale è presente nelle storie di abuso di sostanze e alcool, che accomunano il padre Frank e i due figli maggiori
E
in pieno stile americano, c'è pure la trasmissione genetica della
malattia mentale, un bipolarismo con tutti i crismi che passa dalla
madre al terzogenito.
Nel
crescere i ragazzi Gallagher cercano ognuno la propria strada, a volte
riuscendoci, ma innescando poi quel meccanismo borderline che li porta a
distruggere quello che costruiscono, sottolineando ogni volta "quel
forte senso di disagio che ti prende quando vanno bene le cose".
Potrebbe
farci disperare, Shameless. E invece si vive costantemente con la
speranza addosso, il potercela fare, il rialzarsi dopo ogni batosta.
Guardare
i Gallagher che vivono, si innamorano, migliorano, ci fa provare la
stessa emozione quando le famiglie multiproblematiche che ci chiedono
aiuto cominciano a farcela. Un voto migliore a scuola, un lavoro più
stabile, una casa più comoda: sono piccole grandi cose che nel lavoro
complesso con famiglie dai molteplici problemi danno senso e valore al
lavoro terapeutico.
Perché
ogni volta che succede possiamo pensare che io nostro è il mestiere più
bello del mondo, e canticchiare a voce bassa "Think of all the luck you
got".