lunedì 25 maggio 2020

Famiglie fantastiche: domande e risposte


a cura del Direttore del CSAPR Dott. Gianmarco Manfrida


Perché ho scelto come tema la famiglia nei serial Fantasy?
Perché in un lavoro presentato al congresso Sippr da un gruppo di allievi veniva posto l’ interrogativo se sono le serie che prendono spunto dalla vita o la precedono. E dunque, le serie tv di oggi che famiglia ci stanno raccontando? Quella del presente o quella che verrà?
Nella storia delle serie TV si passa dalla rappresentazione della famiglia patriarcale alla narrazione di una famiglia ipermoderna.
Oggi le trame raccontano temi civili e politici: omogenitorialità, separazioni, divorzi, famiglie monoparentali, da cui emergono i fattori tipici di quella "società liquida” descritta da Bauman, dove i ruoli sono meno definiti.
E’ possibile che la vita sia influenzata dalle serie e le influenzi: dopotutto esse devono conquistarsi uno share capace di garantire loro la sopravvivenza, per questo, specialmente quelle realizzate da compagnie private, raccolgono e ripropongono i temi di attualità: omosessualità, adolescenti che si tagliano, droga.
Nel Fantasy però i margini di influenza della realtà sono più ridotti, l’ambientazione fantastica riduce all’ osso lo sfruttamento di temi di attualità, quindi attraverso l’ immagine della famiglia nelle serie fantasy si dovrebbe accedere a significati meno influenzati dall’ attualità e dalla moda. e più vicini a temi mitici e di antico significato, per quanto rivisitati e riprodotti con uno spirito più moderno.
Inserire in un serial poliziesco ambientato ai tempi attuali scene di omosessualità femminile corrisponde ad uno sdoganamento in corso di questo tipo di rapporto nella società; ma non avrebbe senso costruire uno dei temi portanti di un fantasy su questo tema, l’ effetto di sconcerto creato dalla sua novità verrebbe annegato nell’atmosfera mitica e astorica del Fantasy. Più probabile quindi che un tema del genere resti sfiorato e accennato tanto per attrarre una fetta di pubblico, ma non venga preso come elemento fondamentale della trama.

Serial fantasy presi in esame e osservazioni sulla loro rappresentazione delle famiglie: Game of Thrones, C’ era una volta e Shannara.

Shannara. La più adolescenziale delle serie tv. Le famiglie esistono solo per sparire presto e lasciare ai giovani tutto lo spazio che hanno difficoltà a trovare nella vita reale, non solo in Italia. Si tratta di adolescenti superdotati sul piano fisico, veri eroi dotati di straordinarie doti di coraggio e determinazione, impegnati in storie di sentimenti con sporadico sesso. Molti di loro hanno la magia che scorre nel sangue e consente, pagando un prezzo di sofferenza, di salvare il mondo…o a qualcuno di minacciarlo. I genitori sono un ingombro: le madri compaiono pochissimo, i padri sono vecchi e ingenui o morti da tempo, di loro si raccoglie un’eredità simbolica legittimante ma non stanno tra i piedi a complicare le cose e ridurre la libertà d’azione dei figli. Nelle ultime puntate assistiamo alla ricerca da parte di una giovane maga del padre superdruido che nega esser lei sua figlia: non essendo disponibile il test del DNA, la magia si scontra con i suoi limiti e ancora la questione non è sciolta. Tuttavia, la giovane ha le idee chiare: “Io non ti voglio come padre, non mi interessa, posso fare da me, voglio che tu mi insegni come impiegare meglio la magia”. E pensare che il druido anzianotto iniziava ad addolcirsi….
Insomma, è un serial all’ insegna della rottamazione degli anziani e dei genitori, in cui trionfa l’ aspirazione adolescenziale a salvare e riorganizzare il mondo, che nella versione a loro trasmessa risulta abbondantemente instabile e caotico.

Game of Thrones (Il trono di spade).
Una epopea fluviale come l’ Iliade o l’ Orlando Furioso racconta la storia della lotta per il trono, ambientata in un mondo immaginario, tra diverse nobili famiglie attraverso le avventure di molti personaggi. La lotta per conquistare il Trono di Spade dei Sette Regni porta le più potenti famiglie a scontrarsi o allearsi tra loro in complessi giochi di potere, che coinvolgono anche l'ultima discendente della dinastia regnante deposta: intanto il mondo intero viene minacciato dall'arrivo di un inverno che risveglia creature leggendarie dimenticate e fa emergere forze oscure e magiche.
Ogni famiglia è composta non solo da membri legati da stretta parentela, ma anche da parenti, amici, vassalli, servitori, conoscenti e alleati più o meno infidi: ognuna ha i suoi segreti, le sue rivalità, i suoi contrasti interni. In realtà assomiglia più a un clan, a una parrocchia, a un gruppo politico o economico, a una associazione mafiosa che a una famiglia tradizionale. E’ il potere l’ obiettivo, perché dovrebbe garantire la sopravvivenza, la sicurezza, la prosperità dei membri della famiglia oltre i limiti delle generazioni: scopo comune chiunque sia il vincitore, buono o cattivo, destinato a governare con saggezza o dando sfogo alla propria follia. “Ogni nascita di un Targaryen è un lancio di dadi, dice un personaggio, può uscire un grande re o un folle”: perciò l’ unica speranza di sopravvivenza è di non essere soli, di appartenere ad un clan con il quale è richiesta la massima identificazione. Poca meraviglia che, se ci si può fidare solo del proprio sangue e della propria appartenenza, al culmine del potere sia così frequente l’ incesto: non mancano però neanche il parricidio e l’ odio tra fratelli, in un contesto così paranoico in cui solo una famiglia deve essere la vincitrice assoluta perché i membri della stessa non dovrebbero sentire come rivali da umiliare e combattere anche i propri parenti?

C’era una volta.
I personaggi delle favole, privi di memoria, sono confinati nel nostro mondo nel paese di Storybrooke da un incantesimo della Regina Cattiva, che odia Biancaneve. Le diverse stagioni raccontano la loro lotta per ritrovare l’ identità originaria e tornare nel mondo delle favole: magia e tecnologia dei nostri tempi coesistono, come il bene e il male in ognuno dei personaggi, anche i più spietati.
La molla che spinge i personaggi alle migliori e alle peggiori azioni è sempre la stessa, il bisogno di sentirsi amati e la difficoltà a sopportare gli abbandoni, le delusioni, i tradimenti. Molti sono alla ricerca di un padre che li ha abbandonati, un comportamento che spesso riguarda più generazioni; altri cercano vendetta per una perdita affettiva che hanno subito; tutti vorrebbero colmare attraverso i figli il proprio vuoto affettivo. Il sogno costantemente sfuggente di una stabilità familiare e affettiva muove il mondo, nostro e delle favole e la ricerca di amore è la condanna e la speranza dell’ umanità. Non per nulla così spesso torna il filo conduttore dei cuori da strappare, conservare, tesaurizzare, e solo come estrema risorsa distruggere stringendoli in mano fino a farne cenere.

Quali elementi in comune hanno le famiglie di questi serial?
In tutti e tre i serial il mondo è un posto pieno di pericoli, di oscurità magica e di irrazionalità. Le soluzioni che propongono per la sopravvivenza sono diverse: l’ onnipotenza adolescenziale, la paranoia che si realizza attraverso la smania di potere, la speranza di non essere soli al mondo che può indurre tutti alle migliori e peggiori azioni. La famiglia resta per tutti, perfino per i giovani di Shannara che comunque si ispirano ai valori e ricercano le eredità familiari, un punto di sicurezza, un rifugio in cui, in modo più o meno distorto, cercare rifugio e sicurezza. E’ da notare che i singoli personaggi che cercano di portare una razionalità e un ordine in questi serial fanno una brutta fine (Ned Stark…) o si coprono di ridicolo (lo psicologo buono ma noioso e banalizzante in cui è trasformato a Storyville il Grllo parlante) o muoiono presto in versione Shannara.
Il mondo di oggi forse ci sta riportando a cercare nella famiglia una stabilità che sentiamo costantemente insidiata, e ciò induce una rivalutazione nel fantasy di temi antichi, sistematizzati nelle opere di Shakespeare. I serial Fantasy come derivati del Riccardo III° e delle tragedie storiche che non per niente descrivevano gli eventi della guerra delle Due Rose, a cui per sua ammissione l’ autore del trono di spade si è ispirato? Re Lear sulla ricerca della garanzia di amore tra padre e figli antesignano di C’ era una volta? Shannara come sviluppo di un superomismo nietzschano vicino all’ adolescenza?
Forse sono questi i miti antichi che scorrono nei fantasy, meno apparenti invece nei serial collocati nell’ attualità che si sforzano di riprodurla e anticiparne aspetti: non sottovalutiamone il significato e la potenza!