a cura del Direttore del CSAPR Dott. Gianmarco Manfrida
Perché ho scelto come
tema la famiglia nei serial Fantasy?
Perché
in un lavoro presentato al congresso Sippr da un gruppo di allievi
veniva posto l’ interrogativo se sono le serie
che prendono spunto dalla vita o la precedono. E dunque, le serie tv
di oggi che famiglia ci stanno raccontando? Quella del presente o
quella che verrà?
Nella storia
delle serie TV si passa dalla rappresentazione della famiglia
patriarcale alla narrazione di una famiglia ipermoderna.
Oggi le
trame raccontano temi civili e politici: omogenitorialità,
separazioni, divorzi, famiglie monoparentali, da cui emergono i
fattori tipici di quella "società liquida” descritta da
Bauman, dove i ruoli sono meno definiti.
E’
possibile che la vita sia influenzata dalle serie e le influenzi:
dopotutto esse devono conquistarsi uno share capace di garantire loro
la sopravvivenza, per questo, specialmente quelle realizzate da
compagnie private, raccolgono e ripropongono i temi di attualità:
omosessualità, adolescenti che si tagliano, droga.
Nel Fantasy
però i margini di influenza della realtà sono più ridotti,
l’ambientazione fantastica riduce all’ osso lo sfruttamento di
temi di attualità, quindi attraverso l’ immagine della famiglia
nelle serie fantasy si dovrebbe accedere a significati meno
influenzati dall’ attualità e dalla moda. e più vicini a temi
mitici e di antico significato, per quanto rivisitati e riprodotti
con uno spirito più moderno.
Inserire in
un serial poliziesco ambientato ai tempi attuali scene di
omosessualità femminile corrisponde ad uno sdoganamento in corso di
questo tipo di rapporto nella società; ma non avrebbe senso
costruire uno dei temi portanti di un fantasy su questo tema, l’
effetto di sconcerto creato dalla sua novità verrebbe annegato
nell’atmosfera mitica e astorica del Fantasy. Più probabile quindi
che un tema del genere resti sfiorato e accennato tanto per attrarre
una fetta di pubblico, ma non venga preso come elemento fondamentale
della trama.
Serial
fantasy presi in esame e osservazioni sulla loro rappresentazione
delle famiglie: Game
of Thrones, C’ era
una volta e Shannara.
Shannara.
La più adolescenziale delle serie tv. Le famiglie esistono solo per
sparire presto e lasciare ai giovani tutto lo spazio che hanno
difficoltà a trovare nella vita reale, non solo in Italia. Si tratta
di adolescenti superdotati sul piano fisico, veri eroi dotati di
straordinarie doti di coraggio e determinazione, impegnati in storie
di sentimenti con sporadico sesso. Molti di loro hanno la magia che
scorre nel sangue e consente, pagando un prezzo di sofferenza, di
salvare il mondo…o a qualcuno di minacciarlo. I genitori sono un
ingombro: le madri compaiono pochissimo, i padri sono vecchi e
ingenui o morti da tempo, di loro si raccoglie un’eredità
simbolica legittimante ma non stanno tra i piedi a complicare le cose
e ridurre la libertà d’azione dei figli. Nelle ultime puntate
assistiamo alla ricerca da parte di una giovane maga del padre
superdruido che nega esser lei sua figlia: non essendo disponibile il
test del DNA, la magia si scontra con i suoi limiti e ancora la
questione non è sciolta. Tuttavia, la giovane ha le idee chiare: “Io
non ti voglio come padre, non mi interessa, posso fare da me, voglio
che tu mi insegni come impiegare meglio la magia”. E pensare che il
druido anzianotto iniziava ad addolcirsi….
Insomma,
è un serial all’ insegna della rottamazione degli anziani e dei
genitori, in cui trionfa l’ aspirazione adolescenziale a salvare e
riorganizzare il mondo, che nella versione a loro trasmessa risulta
abbondantemente instabile e caotico.
Game of Thrones (Il
trono di spade).
Una epopea fluviale come
l’ Iliade o l’ Orlando Furioso racconta la storia della lotta per
il trono, ambientata in un mondo immaginario, tra diverse nobili famiglie
attraverso le avventure di molti personaggi. La
lotta per conquistare il Trono di Spade dei Sette Regni porta le più
potenti famiglie a scontrarsi o allearsi tra loro in complessi giochi
di potere, che coinvolgono anche l'ultima discendente della dinastia regnante deposta: intanto il mondo intero viene minacciato
dall'arrivo di un inverno che risveglia creature leggendarie dimenticate e fa emergere forze oscure e
magiche.
Ogni famiglia è composta
non solo da membri legati da stretta parentela, ma anche da parenti,
amici, vassalli, servitori, conoscenti e alleati più o meno infidi:
ognuna ha i suoi segreti, le sue rivalità, i suoi contrasti interni.
In realtà assomiglia più a un clan, a una parrocchia, a un gruppo
politico o economico, a una associazione mafiosa che a una famiglia
tradizionale. E’ il potere l’ obiettivo, perché dovrebbe
garantire la sopravvivenza, la sicurezza, la prosperità dei membri
della famiglia oltre i limiti delle generazioni: scopo comune
chiunque sia il vincitore, buono o cattivo, destinato a governare con
saggezza o dando sfogo alla propria follia. “Ogni nascita di un
Targaryen è un lancio di dadi, dice un personaggio, può uscire un
grande re o un folle”: perciò l’ unica speranza di sopravvivenza
è di non essere soli, di appartenere ad un clan con il quale è
richiesta la massima identificazione. Poca meraviglia che, se ci si
può fidare solo del proprio sangue e della propria appartenenza, al
culmine del potere sia così frequente l’ incesto: non mancano però
neanche il parricidio e l’ odio tra fratelli, in un contesto così
paranoico in cui solo una famiglia deve essere la vincitrice assoluta
perché i membri della stessa non dovrebbero sentire come rivali da
umiliare e combattere anche i propri parenti?
C’era una volta.
I personaggi delle favole,
privi di memoria, sono confinati nel nostro mondo nel paese di
Storybrooke da un incantesimo della Regina Cattiva, che odia
Biancaneve. Le diverse stagioni raccontano la loro lotta per
ritrovare l’ identità originaria e tornare nel mondo delle favole:
magia e tecnologia dei nostri tempi coesistono, come il bene e il
male in ognuno dei personaggi, anche i più spietati.
La molla che spinge i
personaggi alle migliori e alle peggiori azioni è sempre la stessa,
il bisogno di sentirsi amati e la difficoltà a sopportare gli
abbandoni, le delusioni, i tradimenti. Molti sono alla ricerca di un
padre che li ha abbandonati, un comportamento che spesso riguarda più
generazioni; altri cercano vendetta per una perdita affettiva che
hanno subito; tutti vorrebbero colmare attraverso i figli il proprio
vuoto affettivo. Il sogno costantemente sfuggente di una stabilità
familiare e affettiva muove il mondo, nostro e delle favole e la
ricerca di amore è la condanna e la speranza dell’ umanità. Non
per nulla così spesso torna il filo conduttore dei cuori da
strappare, conservare, tesaurizzare, e solo come estrema risorsa
distruggere stringendoli in mano fino a farne cenere.
Quali elementi in
comune hanno le famiglie di questi serial?
In tutti e tre i serial il
mondo è un posto pieno di pericoli, di oscurità magica e di
irrazionalità. Le soluzioni che propongono per la sopravvivenza sono
diverse: l’ onnipotenza adolescenziale, la paranoia che si realizza
attraverso la smania di potere, la speranza di non essere soli al
mondo che può indurre tutti alle migliori e peggiori azioni. La
famiglia resta per tutti, perfino per i giovani di Shannara che
comunque si ispirano ai valori e ricercano le eredità familiari, un
punto di sicurezza, un rifugio in cui, in modo più o meno distorto,
cercare rifugio e sicurezza. E’ da notare che i singoli personaggi
che cercano di portare una razionalità e un ordine in questi serial
fanno una brutta fine (Ned Stark…) o si coprono di ridicolo (lo
psicologo buono ma noioso e banalizzante in cui è trasformato a
Storyville il Grllo parlante) o muoiono presto in versione Shannara.
Il mondo di oggi forse ci
sta riportando a cercare nella famiglia una stabilità che sentiamo
costantemente insidiata, e ciò induce una rivalutazione nel fantasy
di temi antichi, sistematizzati nelle opere di Shakespeare. I serial
Fantasy come derivati del Riccardo III° e delle tragedie storiche
che non per niente descrivevano gli eventi della guerra delle Due
Rose, a cui per sua ammissione l’ autore del trono di spade si è
ispirato? Re Lear sulla ricerca della garanzia di amore tra padre e
figli antesignano di C’ era una volta? Shannara come sviluppo di un
superomismo nietzschano vicino all’ adolescenza?
Forse sono questi i miti
antichi che scorrono nei fantasy, meno apparenti invece nei serial
collocati nell’ attualità che si sforzano di riprodurla e
anticiparne aspetti: non sottovalutiamone il significato e la
potenza!