venerdì 22 settembre 2017

Riflessioni sul contributo Sistemico


Di Francesca Bravi, psicologa psicoterapeuta.


Dal continuo confronto con colleghi di indirizzo diverso mi sono convinta che lo sviluppo della nostra disciplina avvenga su piani diversi secondo necessità opposte: sul piano epistemologico è e resta indispensabile la diversificazione in approcci e modelli teorici differenti, mentre sul piano pratico si impone la necessità di integrare, fondere e mescolare in un'unica amalgama tecniche e conoscenze sviluppate in seno alle varie correnti, al fine di esercitare nei nostri studi una psicoterapia sempre più matura, consapevole ed efficace.
Se condurre l’investigazione scientifica attraverso una pluralità di punti di vista permette un più fecondo sviluppo delle conoscenze, infatti, utilizzare queste ultime secondo un atteggiamento manicheo che veda ridotta la nostra capacità di intervento all’esercizio di una pura disciplina di partito, rappresenterebbe un grave impoverimento per la nostra pratica clinica.
Per superare lo scetticismo che ancora aleggia intorno alla psicoterapia siamo chiamati ad affinare con tutti i mezzi possibili le nostre modalità di intervento, in modo da garantire risultati efficaci per un numero sempre maggiore di persone in un tempo sempre più circoscritto, e per raggiungere questo traguardo è necessario lavorare con tutto l’eclettismo di cui siamo capaci.
Così, mentre il terapeuta sistemico si avvale di tecniche cognitivo-comportamentali, strategiche o psicopedagogiche, l'approccio Sistemico-Relazionale fornisce il proprio decisivo contributo allo sviluppo della prassi terapeutica attraverso l'approfondita conoscenza degli aspetti relazionali e l'abilità di lavorare con essi e su di essi.
Il Modello Sistemico, seguendo un approccio che “connette”, mantiene l'attenzione costantemente centrata sul contesto a tutti i livelli in cui esso si estrinseca. Gli aspetti di personalità vengono messi in relazione con gli aspetti disfunzionali del comportamento, il comportamento viene considerato alla luce della sua patogenesi relazionale (modello di attaccamento, infanzia…) e gli effetti delle esperienze passate vengono connessi alle dinamiche interpersonali che caratterizzano il presente, in una visione di insieme in cui “il complesso spiega il più semplice”.
E' sufficiente ribaltare quanto appena detto per rendersi conto che, se le relazioni esperite nel presente riecheggiano dinamiche responsabili dello sviluppo di tratti personologici, esse non sono solo il terreno su cui giocare gli interventi legati al superamento dei sintomi ma, cosa ancora più importante, costituiscono una diretta via di accesso alla personalità.
La “circolarità di azioni e retroazioni” che il paziente stabilisce con il proprio terapeuta, agendo su tutti i meccanismi patogenetici sia passati che presenti, diviene lo strumento principe attraverso il quale condurre il processo terapeutico. Il paziente diventa “co-autore” del percorso e per questo maggiormente consapevole, coinvolto e motivato.
La conoscenza di tecniche provenienti da indirizzi diversi permette di trattare i sintomi descritti in Asse I del DSM-V in modo sempre più rapido ed efficace con cambiamenti concreti, misurabili e distintamente riconoscibili.
Il lavoro sulla relazione, intervenendo sui tratti strutturali descritti in Asse II, agisce cambiamenti a livello profondo e fissa i risultati a lungo termine, facendoli diventare permanenti e generalizzati ai diversi contesti, in una dinamica che rende il paziente progressivamente più autonomo e indipendente.
L’integrazione di prassi diverse offre l’opportunità di agire una psicoterapia sempre più efficace, in tempi sempre più ragionevoli e con risultati stabili e definitivi. E non c'è niente di più bello che sentir dire dai nostri pazienti che il percorso con noi è stato il miglior investimento della loro vita!

BIBLIOGRAFIA
Bateson G.(1972), Verso un’ecologia della mente, Adelphi, Milano.
Bateson G.(1979), Mente e Natura, Adelphi, Milano.

Linares J.L.( 2017), Terapia familiare ultramoderna. Pelli M. (a cura di) FrancoAngeli, Milano.

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