venerdì 13 ottobre 2017

Il modello sistemico relazionale e il lavoro con le adozioni

di Chiara Benini, psicologa psicoterapeuta, didatta e socia di CSAPR Prato 

In campo adottivo il nostro lavoro è principalmente quello di preparare i genitori sia all'esperienza genitoriale che a quella adottiva, accompagnare la fase intermedia di avvicinamento, conoscenza e viaggio all'estero e sostenere le diverse componenti della famiglia nelle vicissitudini che seguono l'inserimento, con richieste che giungono da scuola, famiglie o adottati, talvolta anche molti anni dopo. Ci confrontiamo sia con aspetti profondi quali generatività,
identità, appartenenza, che con letture e decisioni prese a volte in contesti culturali molto diversi e che come tali vanno “tradotti” a chi qui li riceve. Spesso anche nella stessa coppia adottiva vi sono livelli di maturità e bisogni interni differenti, che devono essere visti nelle loro dinamiche relazionali sia in rapporto a ciascuna famiglia di origine, sia nell'attuale dinamica di coppia ed infine nel ripercuotersi sul funzionamento genitoriale e familiare; a volte è necessario aiutarli a fermarsi, rinunciare, altre incoraggiarle e sostenerle nel proseguire. Gestire separazioni, ricollocamenti e talvolta fallimenti, capire quali speranze per questi bambini siano realistiche e utili da coltivare e quando invece aiutare a rivedere i propri sogni è una responsabilità è grande hanno già avuto gravi ferite e un nostro errore può davvero pregiudicarne il futuro. Non di rado siamo chiamati a cambiare la lettura, cognitiva ed emotiva, di fatti e di relazioni non semplici, che muovono sentimenti molto profondi e spesso poco consapevoli, sia in chi come genitori e figli sono direttamente implicati, sia in chi con poca o nessuna preparazione è coinvolto: parenti, amici, istituzioni ma anche psicologi, pedagogisti, avvocati... In tutto questo il pensare in modo sistemico relazionale è fondamentale per non cadere in facili semplificazioni, per guidare il cambiamento riuscendo a vederne conseguenze e sfaccettature e giungere a soluzioni efficaci e rispettose di tutte le persone coinvolte, dei loro sentimenti e, non ultimo, delle realtà complesse che le circondano.

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